“ Music was my first love”,- ecco forse la divisa la più caratteristica per Jo Arend. Già da bambino, Jo suonava il flauto dolce ( un regalo di suo padre) ed il clarinetto, e cercava a interpretare le ariette della radio.Jo respira la musica. Dopo aver studiato in De Panne, in Furnes e in Gand, Jo è diventato rapidamente un suonattore tanto domandato dalle bande.
Dopo il servizio militare, Jo comincia con un tipo di café-chantant, » Taverne 1900 ». Nel frattempo Jo è il musicista per eccellenza del » Melipark » nel quale l’offerta di live-musica varia genera un ambiente tremendo per gli avventori. Pero, in Jo si nasconde il suonatore di musica jazz e cosi Jacques Pelzer e Marc Alleyn istigano Jo a sperimentare pienamente. La musica jazz diventa la sua grande passione benchè lui rimanga un professionale di ogni tipo da musica.
Inoltre, nel « Taverne 1900 », Jo si rivela come cantatore e impara il mestiere di animatore. Ha rapidamente capito che si tratta soprattutto di entusiasmo.Nostro « millepiedi » musicale prende domicilio a Ostende. Comincia allora il grande successo. Jo non è soltanto il battistrada della musica jazz nel casino della città ma si sviluppa anche come un musicista di alto livello. Grazie alla sua versatilità musicale ( tutti i tipi da musica gli sono conosciuti) e a un repertorio universale, Jo diventa conosciuto anche fuori i confini. E domandato come solista e con il suo combo, nei casini famosi e negli alberghi, senza dimenticare i club di musica jazz ed i festival nei Paesi Bassi,nella Francia, nella Germania, nella Svizzera e negli Stati Uniti dove il nome di Jo Arend è veramente notorio.
Il solista Jo Arend e il suo combo sono diventati sinonimo di musica da qualità. E che pensare del successo di suoi « Tributes concerts » ? Jo ha cominciato con un « Tribute to Fats Domino » e ci vuol dire che questa formula fu immediatamente molto apprezzata. Cosi, Jo organizzava « tributes to Louis Prima, Frank Sinatra, Ray Charles, Louis Armstrong, Gilbert Bécaud « . Fra poco avremo anche « tribute to Aznavour, Joe Dassin, Marc Aryan e magari to Elvis Presley. »
« Questi tributes non sono mica imitazioni, » spiega Jo Arend, « pero una interpretazione secondo a nostro stile, talvolta con un tocco di frivolezza rispettando la musica originale. Il nostro combo richiama alla memoria questi famosi cantatori davanti a un pubblico entusiasta e riconoscente. »
Gli arrangiamenti sono dalla mano di Ghislain Slingeneyer.
Si capisce allora che Jo Arend è veramente un musicista polivalente.